OSIO SOPRA - LAPIDE RICORDO ALPINI CADUTI
Testo: MarioColombo
Foto: Valentino Belotti – PHOTO STUDIO UV. ©
“Siamo qua per non dimenticare”. Lo ha sottolineato il capogruppo degli alpini di Osio Sotto (che comprende anche Osio Sopra) Raffaele Poma, sabato 4 giugno 2011, dopo la deposizione della lapide sul rondò a Osio Sopra intitolata al sergente Massimiliano Ramadù e al caporal maggiore Luigi Pascazio. La lapide in Via Donizetti, dedicata ai due alpini uccisi il 17 maggio 2010 in Afghanistan è stata scoperta dai genitori di Pascazio e dalla vedova di Ramadù. Alla cerimonia hanno partecipato gli amministratori comunali di Osio Sotto e Sopra, Dalmine, Bitetto(Bari) e Cisterna Latina(Roma) i due paesi di cui Ramadù e Pascazio erano originari.
Le celebrazioni hanno visto il corteo snodarsi dalla piazza del mercato alla rotatoria dove, dopo l’alzabandiera , è stata scoperta la lapide sulla quale è stato scitto ”Agli alpini Massimiliano Ramadù e Luigi Pascazio caduti per la pace il 17 maggio 2010”.
La rotatoria scelta per ricordare i due alpini è in cima alla via Donizetti ” Crocevia di molte strade- ha affermato il sindaco di Osio Sopra Pier Giorgio Gregari – potrà quindi evocare a molti passanti il sacrificio per la nazione di Ramadù e Pascazio e quello di tutti gli alpini”. “Un sacrificio non vano a noi e giovani- ha affermato il vicesindaco di Bitetto, Giuseppe Cramarossa – darà la possibilità di riflettere sul significato di pace da cercare sempre per evitare la guerra”.
“Chi passerà per questa rotatoria – ha aggiunto il sindaco di Cisterna Latina, Antonello Merolla – conoscerà i valori degli alpini: la famiglia, la patria, la solidarietà e la partecipazione, valori che forse stiamo perdendo”.
Ramadù e Pascazio facevano parte del 32° reggimento Genio Guastatori della Brigata Taurinense. A rappresentarli era presente il tenente colonnello Gianfranco Cuccinello che ha rivolto ”Un grazie di cuore agli alpini di Osio Sotto e alla popolazione di questo territorio che si stringe intorno a noi militari in armi e alle famiglie dei deceduti”.
IL vicepresidente della sezione di Bergamo Antonio Arnoldi ha parlato, nel suo intervento, di Ramadù e Pascazio come “pronipoti degli alpini che hanno combattuto sul Monte Grappa”. E infine le parole del reduce di Osio Sopra, classe 1921, Giuseppe Angeloni che ha espresso la sua vicinanza ai familiari dei due alpini uccisi. La cerimonia si è conclusa con la messa, alla fine della quale il corteo si è portato al monumento dei caduti dove è stata posta una corona di alloro.
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