SCHILPARIO - PASSO DEL VIVIONE
Testo: Mario Colombo
Foto: Mario Colombo
Lasciamo il bel paesino di Schilpario e affrontiamo la strada che porta al Passo del Vivione che congiunge la Valle di Scalve alla Valle Camonica. La strada costeggia un fitto bosco di abeti all’interno del quale si snoda la pista di fondo di Schilpario, una delle più belle della Lombardia. Poco dopo si attraversa un villaggio chiamato Fondi, un tempo il villaggio degli “strusi” perché vi abitavano gli operai che si occupavano del trasporto del minerale delle vicine miniere fino ai forni, chiusi nel 1973.
Poco oltre le case, appartata sorge una chiesetta dedicata a Santa Barbara, patrona dei minatori. La strada sale a tornati, tra pascoli e boschi fino a raggiungere la Malga Cima di Campo, sotto la cosiddetta “Baracca Rossa” adibita a bar ristorante nel periodo estivo. Qui lasciamo la strada, sotto il Rifugio “Cimon della Bagozza”, prendendo a destra una mulattiera che ci porta ai Piani di Rena, percorso dal torrente Teiassi. Attraversiamo il ponticello e raggiungiamo la Baita bassa dei Campelli (1708 metri). La mulattiera continua ampia e raggiungiamo un altro e più suggestivo pianoro dove spicca, sulla sinistra si ammira la Madonnina dei Campelli, scultura di Tommaso Pizio. Intorno a noi l’occhio si perde ammirando le splendide Dolomiti di Scalve: Cima di Baione (2378 metri), Cima Mengol (2421 metri), Cimon della Bagozza (2409 metri), Monte di Vai Piane (2184 metri), mentre alle spalle della Madonnina vediamo Monte Campione (2174 metri) e il monte Gardena (2117 metri). Da qui possiamo prendere un sentiero sulla destra e in venti minuti ci troviamo al Laghetto dei Campelli dove si specchia il Cimon della Bagozza.
Proseguendo invece sulla strada pri cipale in pochi minuti possiamo raggiungere il Passo del Vivione, dove spicca l’omologo Rifugio, mentre vicino è visibile uno splendido laghetto, dove poterci riposare.